In questo momento surreale quale sarà il punto di vista dei i bambini? Come staranno vivendo questo giorni?
Quello che possiamo dire è che anche loro indubbiamente staranno sperimentando una nuova realtà, dall’oggi al domani le giornate sono state stravolte, la loro quotidianità, socialità e gli affetti.
Non si può più andare al parco, a casa degli amichetti, a scuola, dai nonni e tutto per causa del virus, qualcosa che non si vede ma c’è.
Al contrario, vedono i genitori uscire con le mascherine ed i guanti, tutti che si devono lavare le mani più del solito. All’inizio sembrava essere un lunghissimo fine settimana e poi non si è rivelato tale purtroppo.
Quelli un po’ più grandicelli hanno le loro giornate scandite dalla didattica online, quindi possono mantenere un contatto con i loro insegnanti, mentre quelli più piccolini no.
Ciò che li accomuna invece è che si ritrovano tutti a casa con le loro famiglie e per molto tempo; spesso e volentieri i genitori si ritrovano a dover lavorare da casa e quindi non sono a “disposizione” come loro vorrebbero. Questa situazione potrebbe essere per loro una fonte di stress.
Quello che sperimentano è una presenza-assenza dei genitori, e questo li potrebbe confondere ulteriormente in quanto non comprendono il fatto che i genitori con il lavoro da casa hanno degli orari da rispettare, delle riunioni da fare e del lavoro da portare avanti.
Un suggerimento che posso dare è quello di porre maggiore attenzione ai comportamenti e alle reazioni dei bambini in quanto, nonostante li abbiamo 24 ore sott’occhio, qualcosa potrebbe sfuggire.
Quali possibili conseguenze?
Si potrebbero presentare diversi scenari, per esempio possiamo notare una maggiore irritabilità, una difficoltà a rispettare le regole, avere difficoltà con il sonno, meno interesse per quelle attività che prima svolgevano allegramente.
Potremmo assistere ad una fase regressiva in cui magari fanno pipi a letto o a frequenti cambiamenti d’umore.
Un altro possibile scenario che ci si potrebbe palesare è che “i miei bambini non ne hanno risentito di questa quarantena” non fanno capricci, sono ubbidienti e sono sereni!
Anche qui dobbiamo stare attenti in quanto è possibile che si stia verificando una sorta blocco delle emozioni, una sospensione di esse, una reazione troppo “responsabile ed adulta” per la loro età in quanto starebbero inibendo le loro emozioni.
Cosa possiamo fare?
Cosa possiamo fare? In questo momento già difficile per noi, dovremmo fare uno sforzo in più proprio per loro, tollerando quel capriccio in più, non essendo rigidi con le regole, permettendogli quei minuti in più ai videogiochi o davanti alla tv, tollerando il disordine e il caos dentro casa in quanto significherebbe permettergli di usare lo spazio comune in maniera libera.
Hanno bisogno di sfogarsi, di correre, di andare sul monopattino, di giocare a palla anche se lo spazio che abbiamo a disposizione non è molto.
In età evolutiva i bambini necessitano di muoversi in quanto questo incide positivamente sulla loro salute psicofisica e sulla loro attività onirica.
E’ bene tener presente che nel momento in cui notiamo che le emozioni forti, i pianti, i capricci e l’irrequietezza dei nostri figli diventano ingestibili per noi e soprattutto li spaventano e non sanno come gestirli, è il momento di chiedere aiuto ad un esperto.
Questo momento è difficile per tutti, ma lo è ancora di più per loro, un buon auspicio sarebbe che in questo momento forse di “noia” anche per loro possa diventare un motivo di creatività.
E come stanno vivendo questi giorni di quarantena tuo/tuoi figlio/i ?
Li vedi più nervosi, più capricciosi?
Se c’è qualcosa che ti preoccupa non aspettare, chiamami o scrivimi anche solamente per una consulenza!
Un bambino è la forma più perfetta dell’essere umano.
V. Nabokov