“Tu li chiami capricci, io li chiamo sapere cosa voglio”
Cosa sono i capricci?
E’ il mezzo attraverso il quale i bambini affrontano le emozioni in special modo ..quelle che sono più grandi di loro!
In quesa fase il bambino si trova a sperimentare una sorta di ambivalenza tra il suo bisogno di essere autonomo e il suo bisogno di essere ancora dipendente dai genitori, un po’ come avviene durante la fase adolescenziale.
Quando compaiono?
Tra i 12 e i 36 mesi, più o meno i bambini non hanno ancora raggiunto una maturazione a livello cognitivo che li aiuti ad autoregolarsi e a controllare le proprie azioni.
Spesso, si possono manifestare con maggior frequenza o intensità, quando la quotidianità viene alterata da alcuni cambiamenti come ad esempio cambio di scuola, il divorzio dei genitori, la nascita di un fratellino,e via dicendo.
Ad esempio uno dei motivi che può sottostare alla base di tutto potrebbe essere che i figli vivano queste nuove situazioni con un po’ di paura e di ansia proprio perché per loro sono delle situazioni nuove.
Quello che posso consigliare ai genitori, è quello di stare vicini ai propri figli cercando di spiegargli quello che sta succedendo in modo da contenere la loro ansia e paura, qualora comparissero, e allo stesso tempo di aiutarli ad esprimere quello che sentono.
E’ importante che capiscano che è normale avere paura e tutto si può superare soprattutto con la vicinanza e l’aiuto della mamma e del papà.
Ciò che mi sembra doveroso sottolineare è che il capriccio, se cosi lo vogliamo chiamare, è una tappa importante per lo sviluppo del bambino.
Cosa c’è dietro?
Si strutturano su due fronti, uno manifesto e l’altro latente, quello manifesto è riconducibile per esempio, al giocattolo non comprato e quello latente riguarda qualcosa all’interno della relazione tra il bambino e i genitori.
Motivi alla base:
bisogno di autonomia
bisogno legato allo sviluppo
bisogno di essere amato
frustrazione e perdita di controllo
bisogni fisici e fisiologici
Come reagire ai capricci?
Per prima cosa….non perdere la calma!
In quei momenti è impossibile ragionare con il bambino, un consiglio potrebbe essere quello di lasciarlo sfogare o intervenire con calma se vediamo che può farsi male o fare male agli altri.
Uno dei suggerimenti che ti posso dare è quello di non entrare in conflitto con tuo/a figlio/a perché ciò farà si che si innescherà un conflitto ancora più grande e cosa ancor più importante, il bambino non si sentirà compreso e accolto dal genitore.
E’ importante che comprenda che non c’è motivo di avere paura delle emozioni intense, anche se per loro, in quel preciso istante, possono risultare molto complesse e difficili da gestire.
Una volta che il bambino si sarà calmato sarebbe utile aiutarlo a capire cosa sia successo, per esempio dirgli :” ti sei arrabbiato perché….” .
Ciò che un genitore può fare è quello di essere empatico con il proprio figlio, ossia mettersi nei suoi panni per comprendere cosa gli sta succedendo, cosa lo fa arrabbiare per esempio.
Assumendo questo atteggiamento empatico gli faremo capire che lo stiamo rispettando nella sua individualità e vogliamo capire quali siano i suoi reali bisogni.
Quando scompaiono?
Possono iniziare a ridursi nel momento in cui il genitore concede fiducia al bambino affinchè possa sperimentare quel senso di autonomia di cui ha tanto bisogno insieme a quello di autoaffermazione. Potendosi sperimentare liberamente avrà meno bisogno di opporsi al genitore.
Tra i 3 e i 6 anni, quando il bambino inizia a poter organizzare poco a poco le proprie azioni, a esprimersi in modo più chiaro, i capricci inizieranno a scomparire.
E’ sempre bene ricordare che è importante monitorare il comportamento dei bambini, qualora i capricci dovessero presentarsi come unica forma che ha il bambino di “comunicare” ,dovremmo chiederci che cosa sta succedendo e se si tratta di una normale tappa evolutiva o c’è qualcosa di più.
Se ci rendiamo conto che c’è qualcosa che potrebbe danneggiare il benessere e la tranquillità del bambino, forse potrebbe essere utile consultare un professionista.
Hai mai avuto a che fare con un capriccio?
Come siete sopravvissuti? Hai mai pensato di chiedere aiuto ad un professionista?
Come Psicoterapeuta ricevo nel mio studio di Roma o in quello di Monterotondo, inoltre esiste la possibilità, per coloro i quali si sentono più a loro agio, o che sono distanti dalla Capitale, di ricevere attenzione psicologica anche in videochiamata.
Continua a seguirmi per capire meglio di cosa mi occupo e come posso aiutarti, prendi un appuntamento con me.