Il rinvio è l’assassino naturale delle opportunità.
(Victor Kiam)
“Devo prenotare una visita con il Dottor X…meglio domani, che avrò meno cose da fare!”
“Devo correggere questi compiti……. oggi proprio non ce la faccio!”
….e potrei continuare all’infinito con gli esempi!
Queste “scuse” in realtà possono essere anche delle motivazioni reali, però devi sapere che è in questo modo che funziona la mente, ossia trova delle motivazioni per non agire, in modo da farti restare nella tua zona di confort ossia quello spazio fisico ma soprattutto mentale nel quale ci sentiamo sicuri, dove non corriamo nessun tipo di rischio ma allo stesso tempo non possiamo neanche metterci in gioco, ne con noi stessi ne con il mondo.
Se ci pensiamo bene, non c’è mai un momento perfetto per fare le cose per iniziare nuove sfide, per porci nuovi traguardi; sarà più facile invece accettare come valide queste “scuse” che ci diamo per rimanere nella nostra zona protetta che rappresenta dove sappiamo come muoverci e che quindi conosciamo bene.
Credo che a chiunque di noi sia capitato di rimandare qualcosa nel lavoro, nelle relazioni, lo facciamo in qualsiasi campo.
C’è una parola che indica questa modalità del rimandare ed è procrastinare, ossia quando rimandiamo e rimandiamo i nostri compiti quotidiani, i nostri progetti ad un giorno indefinito. Nel momento in cui questa modalità diventa uno “stile di vita”, credo sia importante capire quale motivazione vi si nasconda dietro.
Quali potrebbero essere i motivi?
Ogni caso è diverso, ma ne elencherò alcuni per rendere un po’ l’idea:
- Paura del fallimento, a volte può bloccarci proprio per evitare un fallimento nel futuro.
- Mancanza di motivazione
- Perfezionismo. Ci sono alcune persone che per affrontare una situazione, un compito devono farlo in maniera perfetta. Spesso saranno costretti a rimandare in quanto penseranno di non essere mai in grado di ottenere il risultato sperato.
- Bassa autostima, capita che ci riteniamo poco competenti soprattutto in alcuni contesti, e per questo li evitano.
La procrastinazione è un modo di affrontare gli stati d’animo che per noi sono negativi quali la frustrazione, l’ansia, l’insicurezza derivanti da alcune cose che dovremmo svolgere ma che a causa di ciò, rimandiamo. Non è un problema nella gestione del tempo!
In alcuni soggetti, questa modalità di affrontare le situazioni può diventare cronica, e in quel caso si troveranno a “dover fare i conti” ad esempio con un calo della produttività, con un senso di angoscia permanente, stress cronico, senso di sconforto generale, ipertensione e via dicendo.
Come smettere? Ecco alcuni suggerimenti.
-Fare una lista con le cose più importanti da fare, 2/3 al massimo.
– Prefiggersi dei piccoli obiettivi in modo che sia più facile raggiungerli.
– Individuare le mete che riteniamo siano a breve e a lungo termine.
-Iniziare ad identificare le insicurezze, le paure che si celano dietro la procrastinazione, in modo da poterle contattare e non più evitare.
-Assumersi la responsabilità che qualcosa potrebbe andare “storto”, dalle sconfitte si può sempre imparare qualcosa.
– Vivere “il qui ed ora”, il presente, e smetterla di aspettare il momento perfetto. Solamente cosi possiamo iniziare ad agire ed interrompere questo “circolo vizioso”.
Se ti rendi conto che questa modalità ti impedisce di andare avanti, impedendoti di prendere delle decisioni importanti ad esempio nella vita lavorativa, relazionale potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista affinchè ti aiuti ad identificare e capire le ragioni di questo impedimento.
Come Psicoterapeuta ricevo nel mio studio di Roma o in quello di Monterotondo, inoltre esiste la possibilità, per coloro i quali si sentono più a loro agio, o che sono distanti dalla Capitale, di ricevere attenzione psicologica anche in videochiamata.
Continua a seguirmi per capire meglio di cosa mi occupo e come posso aiutarti, prendi un appuntamento con me.
E’ il momento di agire! Adesso tocca a te.