Sempre di più mi aspetto sempre meno.
(Charles Bukowski)

Le aspettative sono un desiderio o una probabilità che qualcosa si verifichi, nascono dall’insieme delle nostre esperienze passate, dai desideri  e dalle conoscenze che abbiamo dell’ambiente o delle persone che ci circondano.

A cosa servono?

A “prevedere la realtà” e quindi ci danno una certa “sicurezza” apparente.

Quando la nostra mente ha delle difficoltà a vivere il presente, nel qui ed ora, perché questo le provoca ansia nella gestione delle varie situazioni quotidiane, si crea degli schemi che le permettono di “vivere in modo meno ansioso” gli eventi.

 Generalmente tutti ci creiamo delle aspettative in diversi ambiti, e possono essere anche utili come ad esempio:

– “Ho letto molte recensioni positive su un hotel..mi aspetto che sia un posto gradevole!”

– “Il film inizia alle 21 al cinema, esco per le 20 cosi mi aspetto di  arrivare in tempo”

– “Mia sorella è nervosa, mi aspetto che  potrebbe essere di cattivo umore quindi le chiederò domani di accompagnarmi a quell’appuntamento!

Quelle più difficili da gestire sono le aspettative che si hanno nelle relazioni, in quanto le emozioni non sono cosi facilmente prevedibili.

Qual è il meccanismo?

A fare la differenza è poi l’importanza che gli diamo e soprattutto quando non sono realistiche, possono finire per giocarci brutti scherzi e invece di aiutarci a prepararci mentalmente, ci portano alla frustrazione.

Quando ci creiamo delle aspettative, inconsciamente abbiamo il bisogno di essere accettati dagli altri.

Per esempio se ogni domenica porto fuori il cane di un mio amico, mi aspetto che quando gli chiederò un favore me lo possa fare senza problemi, secondo appunto le mie aspettative.

Nel momento in cui farò la mia richiesta e questa verrà rifiutata, se ho un mente flessibile non mi arrabbierò perché avrò messo in conto, diciamo cosi, la probabile risposta negativa.

Se ho una mente rigida ci rimarrò male e dovrò assumermi la responsabilità di aver dato io come scontata la risposta positiva. Soprattutto in questo caso, ci siamo illusi che l’evento andasse come l’avevamo pensato noi, quindi per noi era diventata una certezza.

Un altro esempio ancora può essere quello di una relazione di coppia, se l’altra persona non si comporta esattamente come pensiamo allora vuol dire che non ci ama, non ci pensa. È importante notare come non è il comportamento dell’altra persona a farci rimanere male bensi è l’aspettativa troppo alta(ossia che l’altro si comporti esattamente secondo i nostri schemi) che ha generato la delusione.

Se avessimo pensato in maniera flessibile ci saremmo dovuti chiedere se l’altra parte aveva comunque fatto qualcosa, anche se questo qualcosa non era esattamente quello che immaginavamo noi, ma era il suo modo di amare.

Questo passaggio automatico avviene perché diamo per scontato che le persone abbiano le nostre stesse principi e i nostri stessi valori- chi l’ha detto che il nostro modo di agire e pensare sia giusto?

Come abbiamo visto avere delle aspettative sugli altri ci provoca soprattutto delusione e frustrazione perché non possiamo controllare e prevedere il comportamento altrui.

Ecco alcuni consigli.

Sarebbe più opportuno dirigere il focus dell’attenzione su noi stessi, per esempio ho un esame importante mi aspetto da me stessa impegno, molto studio, e dedizione cosi avrò una buona possibilità di superarlo, in quanto sono le uniche variabili che possiamo “controllare”.

Ciò che consiglio, per vivere in maniera più equilibrata e in pace con se stessi, è liberarsi il più possibile dalle aspettative, questo vuol dire avere una mente più flessibile e si può conseguire imparando a conoscerci meglio, capire quali sono i nostri bisogni e come mai per esempio abbiamo bisogno di essere accettati dagli altri.

Per qualsiasi chiarimento non esitare a chiamarmi.

E tu che rapporto hai con le aspettative?

Il modo che hai di agire si basa su scelte personali tue o stai soddisfacendo qualche familiare, amico, collega? riflettici!

Come Psicoterapeuta ricevo nel mio studio di Roma o in quello di Monterotondo, inoltre esiste la possibilità, per coloro i quali si sentono più a loro agio, o che sono distanti dalla Capitale, di ricevere attenzione psicologica anche in videochiamata.

Continua a seguirmi per capire meglio di cosa mi occupo e come posso aiutarti, prendi un appuntamento con me.

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